Il palazzo Muscèttola di Leporano (storpiato in Luperano) o villa Conigliera è un palazzo monumentale storico[1] di Napoli ubicato in vicolo Luperano, nella nota zona detta il Cavone.
Storia
L'edificio è appartenuto ai principi di Leporano. Nel XV secolo il palazzo venne fatto edificare da Alfonso II di Napoli come casino di caccia ai numerosi conigli che popolavano l'area e la residenza si estendeva fino alla Strada dell'Infrascata (attuale via Salvator Rosa); il progetto fu redatto da Giuliano da Maiano che realizzò, secondo gli scritti di Giovanni Battista Chiarini, un edificio difettoso, cioè senz'aria e senza giochi d'acqua (per via delle cattive condizioni della zona).
Come già detto il palazzo passò, alla morte di Alfonso, ai principi di Leporano che rimaneggiarono l'edificio lasciando il cortile in piperno e una conchiglia incavata che ospitava lo stemma dei Muscèttola, poi rimosso agli inizi del XX secolo.
Di notevole è rimasto solo il cortile in piperno ad arcate; questo venne successivamente chiuso per far posto a botteghe, ma dell'antica struttura del cortile si possono notare le nicchie che probabilmente ospitavano busti e decorazioni pregiate.
In origine era detta Largo del Mercatello, poiché vi si teneva, fin dal 1588, uno dei due mercati della città, differenziandosi con il diminutivo mercatello da quello più grande ed antico di piazza del Mercato. Fino alla metà dell'Ottocento sorgevano a nord l'edificio delle fosse del grano e a sud le cisterne dell'olio, per secoli i principali magazzini di derrate della città.
Ulteriore importanza fu l'apertura "ufficiale" di port'Alba nel 1625, ufficiale perché la popolazione aveva creato nella muraglia un pertuso abusivo per facilitare le comunicazioni con i borghi, in modo particolare con quello dell'Avvocata che si stava rapidamente ingrandendo.
La piazza assunse l'attuale struttura nella seconda metà del Settecento, con l'intervento dell'architetto Luigi Vanvitelli; il "Foro Carolino" commissionatogli doveva costituire un monumento celebrativo del sovrano Carlo di Borbone. I lavori durarono dal 1757 al 1765, e il risultato fu un grande emiciclo, tangente le mura aragonesi, che visto orizzontalmente inglobava Port'Alba a ovest, e affiancò la chiesa di San Michele ad est.
l centro della piazza si erge una grande statua di Dante Alighieri. Ancora, presso la piazza sono presenti quattro monumentali chiese: in senso antiorario da nord quella dell'Immacolata degli Operatori Sanitari, di Santa Maria di Caravaggio, di San Domenico Soriano e di San Michele a Port'Alba.
Sul lato opposto all'emiciclo sono situati oltre alle chiese di Santa Maria di Caravaggio e San Domenico Soriano il primo divenne sede dell'istituto per ipovedenti fondato da Domenico Martuscellier poi diventare sede della Seconda Municipalità di Napoli. Il secondo convento è oggi econdo convento è oggi sede degli uffici anagrafici del Comune.
Tra i due ingressi è situato il Palazzo Ruffo di Bagnara dal sontuoso portale barocco e con annessa cappella privata. Poco distante dalla piazza al numero civico 7 di vico Luperano, la villa Conigliera, quest'ultima fatta edificare durante l'epoca aragonese.
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